CORSO ECM “LE APPLICAZIONI DELL’IPNOSI E DELLA COMUNICAZIONE IPNOTICA IN AMBITO CLINICO” 13/09/2024 Varese

Spesso il vissuto esperienziale dei pazienti innesca meccanismi di stress e panico difficilmente controllabili, che possono in alcuni casi pregiudicare l’alleanza terapeutica, l’adesione al programma di cura, la corretta esecuzione delle procedure previste nel percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale o, quantomeno, ritardare notevolmente i tempi di esecuzione previsti. In molti casi ci si trova ad utilizzare farmaci sedativi ed ansiolitici, con drastica riduzione delle capacità di collaborazione e condivisione nel percorso assistenziale.
In alcuni casi, l’aumentato utilizzo di farmaci e il protrarsi del tempo di gestione dei percorsi di cura, dovuto alla scarsa collaborazione del paziente, fa aumentare la spesa sanitaria.
La letteratura scientifica riporta che, l’utilizzo dell’ipnosi in ambito clinico si è dimostrato utile, anche perché si ha un risparmio economico riducendo farmaci e tempi di gestione e ricovero.
In Italia, l’ipnosi clinica è regolarmente applicata in alcune realtà ospedaliere, sia da personale medico che da professionisti sanitari (infermieri, fisioterapisti, etc.) e, negli ultimi anni sono state condotte, attraverso l’ipnosi, decine di migliaia di procedure invasive (gastroscopie, impianti di stimolatori midollari, medicazioni di lesioni complesse, etc.) con una riduzione totale o parziale di farmaci analgesici o sedativi, ridu-zione dei costi e dei giorni di degenza, riduzione delle complicazioni cliniche. (Muro, 2016).
Nonostante il forte supporto in termini di letteratura e le diffuse sperimentazioni, un recente studio ha dimostrato come gli infermieri non conoscano il tema sotto il profilo concettuale e, al contempo, presentino un numero elevato di pregiudizi che ne limitano l’imple-mentazione nei setting clinici. (Carvello, 2021)

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