Convegno “Uso farmaci e percorsi di inclusione” – Milano 1 giugno
La ricerca, la letteratura, le storie personali e le evidenze di studi sul decorso delle patologie mentali gravi rendono conto della necessità di una riflessione sull’uso degli psicofarmaci nella pratica clinica.
La loro azione “curativa”, gli effetti collaterali indotti, l’uso massiccio e prolungato nel tempo, interrogano la loro funzione all’interno di un percorso di cura: i percorsi centrati sul solo strumento farmacologico facilmente innescano esiti di cronicità.
Vi sono sempre più evidenze che il risultato di una cura dipende oltre che dalle determinanti soggettive anche da quelle di contesto, dalle opportunità di inclusione che vengono offerte al soggetto: percorso terapeutico, relazione, casa, lavoro, accompagnamento.
Il convegno vuole essere un segno della messa in gioco delle persone con esperienza, dei loro familiari e degli operatori, finalizzato a concepire e a pensare la cura come un processo di crescita e di emancipazione della persona in cura, del familiare e dell’operatore.
E, lo sviluppo di questo percorso non può essere delegato alla sola efficacia ed al potere del farmaco, bensì all’attivazione, attraverso il desiderio, l’invenzione, la creatività e la relazione, dei talenti e del saper fare di ciascuno.