“Contenere: da accogliere in sé a trattenere e reprimere. Un percorso tra normativa, scienza ed Etica.” – 5 Dicembre 2023
Per contenzione s’intende quell’atto che, attraverso l’uso di mezzi (fisici, meccanici, farmacologici e ambientali), limita i movimenti volontari di tutto o di una parte del corpo della persona assistita. I presidi che riducono o limitano il movimento di una persona vengono considerati mezzi di contenzione quando essa sia incapace o impossibilitata a rimuoverli
La contenzione non è atto terapeutico e non ha finalità preventiva, di cura o riabilitativa. I mezzi di contenzione devono essere utilizzati solo nei casi di estrema necessità, cioè in presenza situazioni di eccezionale gravità nelle quali sussista un pericolo grave e attuale di condotte autolesive e/o eterolesive non altrimenti evitabile e gestibile. Devono altresì essere utilizzati solo per il tempo strettamente necessario, essere proporzionati alle circostanze nonché richiedere le modalità meno invasive possibili. La valutazione interprofessionale e multidimensionale rappresenta il primo intervento efficace per identificare i fattori scatenanti l’uso della contenzione.