CORSO ECM OPI VARESE “DIFFERENZE DI GENERE E DOLORE” 10/10/2023 Gazzada Schianno (Va)
Il dolore, fenomeno soggettivo che le persone sperimentano durante la propria vita, spesso, rappresenta la ragione principale della richiesta di assistenza sanitaria.
Valutato per diverso tempo come un’esperienza unicamente sensoriale, oggi il dolore è considerato come un’esperienza multidimensionale derivante dall’interazione di aspetti fisiologico-percettivi, cognitivi, motivazionali, affettivi e culturali-comportamentali; inoltre, nel vissuto del dolore, la struttura di personalità gioca un ruolo importante.
In Europa, esso colpisce 1/5 della popolazione adulta (75 milioni di persone) e circa il 19% di questa è afflitta da un dolore cronico. In Italia, il 58% è rappresentata dal genere femminile.
L’Italia ha adottato, con la legge 15 marzo 2010, n. 38, un quadro organico di principi e disposizioni normative per garantire un’assistenza qualificata appropriata in ambito palliativo e della terapia del dolore, per il malato e la sua famiglia. Ciò ha rappresentato una rivoluzione nella concezione e nella gestione del dolore in Italia: la sofferenza non è più considerata come aspetto inevitabile di un percorso di malattia, ma è una dimensione che va affrontata con serietà e sistematicità, in tutte le fasi e in ogni setting d’assistenza.
La Medicina di genere studia l’impatto specifico del “genere” sullo sviluppo e l’evoluzione delle malattie, con l’obiettivo di assicurare a tutte le persone, in ogni fascia di età, il migliore trattamento possibile sulla base delle caratteristiche personali.
Elemento fondamentale di questo approccio è la consapevolezza dei professionisti sanitari sul significato dell’agire secondo un percorso di cura appropriato, genere-specifico che garantisca lo sviluppo di una medicina sempre più personalizzata e basata sulla centralità del paziente. Diviene, quindi, necessario promuovere interventi di informazione e formazione per tutti i professionisti coinvolti.